All'inizio del 2025, Poste Italiane ha acquisito il 9,81% delle azioni ordinarie di Telecom Italia (TIM) da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), segnando una mossa strategica nel panorama delle telecomunicazioni italiane. L'operazione ha visto Poste cedere in cambio la sua intera partecipazione in Nexi, che ammontava al 3,78% del capitale sociale della società fintech. Tuttavia, l'elemento centrale di questa transazione rimane l'ingresso di Poste Italiane nel capitale di TIM, una decisione che potrebbe ridefinire il settore telco italiano nei prossimi anni.
Il corrispettivo per l'acquisizione delle azioni di TIM è stato finanziato in parte con la cessione delle quote di Nexi e in parte con liquidità disponibile, confermando l'intento di Poste Italiane di diversificare il proprio portafoglio di investimenti. La presenza di CDP in entrambe le società coinvolte nell’operazione evidenzia anche il tentativo di razionalizzare gli asset strategici dello Stato italiano, con l’obiettivo di rafforzare la posizione di TIM in un momento di grande trasformazione tecnologica e finanziaria.
La logica industriale dietro l'operazione
L'acquisizione di una quota in TIM da parte di Poste Italiane non è solo un’operazione finanziaria, ma ha anche una forte valenza industriale. Poste Italiane ha infatti un rapporto sempre più stretto con il settore delle telecomunicazioni, in particolare attraverso la sua controllata Postepay, che offre servizi di telefonia mobile con il marchio PosteMobile.
Uno dei motivi principali di questa acquisizione potrebbe essere la volontà di Poste di garantire un accesso diretto alla rete e ai servizi di TIM, riducendo la dipendenza da fornitori terzi. Oggi PosteMobile opera come operatore virtuale, basandosi su reti di altri operatori per fornire i propri servizi. Con questa mossa, Poste potrebbe consolidare la propria infrastruttura nel settore telco e garantire maggiore stabilità ai propri servizi di telefonia e connettività.
Dal punto di vista di TIM, l’operazione rappresenta una boccata d’ossigeno, dato che l'azienda sta attraversando un periodo di forte ristrutturazione e trasformazione. L'ingresso di Poste Italiane, un player solido e con una presenza capillare nel Paese, potrebbe fornire nuove sinergie commerciali e contribuire alla strategia di rilancio dell'azienda, che negli ultimi anni ha sofferto per la concorrenza agguerrita e per la necessità di investire in nuove infrastrutture come il 5G e la fibra ottica.
L’acquisizione potrebbe inoltre rafforzare la posizione di TIM come principale fornitore di servizi digitali per la pubblica amministrazione e per il settore finanziario. Poste Italiane, con il suo vasto ecosistema di servizi digitali e finanziari, potrebbe utilizzare TIM per migliorare ulteriormente le proprie infrastrutture di comunicazione e fornire servizi più efficienti ai propri clienti.
Inoltre TIM si affida già a Poste Italiane per la consegna delle SIM ai clienti che acquistano online o effettuano una portabilità. Questo avviene attraverso il servizio di spedizione di Poste, che include la consegna a domicilio e, in alcuni casi, anche la verifica dell'identità del cliente al momento della consegna, come richiesto dalla normativa italiana sulle SIM card. Da questo punto di vista, sull'erogazione del servizio, nulla probabilmente cambierà, ma per il futuro, considerando anche che quasi il 10% di TIM è in mano a Poste, difficilmente si può pensare che questa configurazione possa cambiare. Quindi Poste, oltre a "ingaggiare" un operatore, rafforza anche il suo predominio su uno dei servizi fondamentali, come appunto quello di consegna SIM.
Conseguenze per i clienti di TIM e PosteMobile
Ma quali possono essere le conseguenze per i clienti? Cambierà qualcosa per i clienti TIM oppure per i clienti di Postemobile? Nulla è certo, ma considerando le sinergie possibile è chiaramente possibile fare delle ipotesi.
I clienti di TIM: nessun impatto significativo
Per quanto riguarda i clienti di TIM, l’acquisizione del 9,81% da parte di Poste Italiane non avrà impatti diretti sul breve termine. TIM continuerà a operare come operatore indipendente, e il cambio di azionariato non influenzerà la qualità del servizio né le offerte commerciali. Tuttavia, nel medio-lungo termine potrebbero emergere nuove sinergie tra TIM e Poste Italiane, con l’integrazione di servizi digitali più avanzati e l’eventuale lancio di nuove offerte congiunte per i clienti delle due aziende.
I clienti di PosteMobile: possibili cambiamenti in arrivo
Diverso è il discorso per i clienti di PosteMobile. Attualmente, PosteMobile opera come operatore virtuale e si è appoggiato a diverse reti nel corso degli anni. Storicamente, il servizio è stato fornito prima su rete Vodafone e, negli ultimi anni, su rete WindTre. Tuttavia, con l'ingresso di Poste Italiane nel capitale di TIM, è altamente probabile che PosteMobile passi a utilizzare la rete TIM nei prossimi mesi.
Se questo cambiamento avverrà, potrebbero esserci alcune implicazioni pratiche per i clienti:
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Cambio della SIM: se la tecnologia utilizzata da PosteMobile su Wind non fosse compatibile con la rete TIM, potrebbe essere necessario un cambio delle SIM per alcuni clienti. Tuttavia, dato che PosteMobile già utilizza infrastrutture compatibili con il 4G e il 5G, l’impatto potrebbe essere minimo.
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Copertura di rete: il passaggio alla rete TIM potrebbe portare vantaggi in termini di copertura, dato che TIM è riconosciuta come una delle migliori reti italiane per diffusione e qualità del segnale. In particolare, le aree rurali e montane potrebbero beneficiare di una maggiore stabilità del servizio.
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Qualità del servizio e velocità: TIM ha investito molto nello sviluppo del 5G e della fibra ottica, quindi i clienti di PosteMobile potrebbero beneficiare di connessioni più veloci e affidabili rispetto alla rete attuale.
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Tariffe e offerte: se PosteMobile passerà sotto l’ala diretta di TIM, potrebbero nascere nuove offerte e sinergie commerciali. Ad esempio, si potrebbero vedere pacchetti integrati tra telefonia mobile e servizi bancari digitali di Postepay. Senza dimenticare che anche TIM ha forti radici nel settore finanziario, come il caso di TIMFin, che offre prestiti per l'acquisto di device; in un'ottica di convergenza si potrebbe ipotizzare che TIMFin e i servizi finanziari di Poste Italiane subiscano un merge strategico.
Strategie sul mercato della Fibra
Ad oggi entrambe le società, sia TIM che Poste, offrono servizi di connessione mediante Fibra, TIM direttamente mentre Poste sotto il cappello di PosteCasa, a sua volta di PostePay. Oggi sono competitor a tutti gli effetti, ma con l'operazione appena vista si può ipotizzare che in futuro convergano verso strategie comuni.
In questo caso non ci sono ipotesi o ragionamenti da fare per quanto riguarda la rete, poiché né PosteCasa né TIM posseggono oramai una rete di proprietà, rimanendo libere di firmare accordi con i player di rete che più soddisfano le proprie necessità.
Conclusioni
L’acquisizione di una quota significativa di TIM da parte di Poste Italiane rappresenta una mossa strategica con effetti a lungo termine per il mercato delle telecomunicazioni italiano. Se da un lato TIM trova un alleato solido per il suo rilancio, dall'altro Poste Italiane rafforza il suo ruolo nel settore telco e potrebbe garantire un’infrastruttura più solida per i suoi servizi digitali e di telefonia mobile.
I clienti di TIM non vedranno grandi cambiamenti nell’immediato, mentre quelli di PosteMobile potrebbero assistere a un’evoluzione significativa, con il passaggio alla rete TIM che potrebbe comportare miglioramenti nella copertura e nella qualità del servizio. Resta da vedere se questa operazione porterà a ulteriori sviluppi, come un’integrazione più profonda tra i servizi di Poste Italiane e TIM o nuove offerte innovative per i consumatori italiani.